10 Apr Arriva la TARES
Ad aprile il debutto della nuova tassa
Quando ancora aleggia lo spettro dell’IMU ecco materializzarsi lo spauracchio di una nuova tassa, la TARES, che porterà la pressione fiscale italiana a livello record del 45,3%.
Formalmente andrà a sostituire la vecchia TARSU (o la TIA, in vigore nel 16% dei Comuni italici) ma di fatto andrà a finanziare anche i c.d. “servizi invisibili”, vale a dire l’illuminazione e la manutenzione stradale ad esempio, servizi non ascrivibili individualmente.
Il meccanismo che consentirà alla TARES di finanziare anche i servizi indivisibili, oltre che coprire “integralmente” il costo del servizio rifiuti, è molto semplice, sarà infatti consentito ai Comuni di elavare l’aliquota del tributo sui rifiuti di 30 centesimi al metro quadrato (elevabile a 40 a discrezione dei Comuni).
Questa maggiorazione peserà sulle famiglie per qualche decina d’euro l’anno, il conto sarà più salato per le attività commerciali, specie quelle come i centri commerciali, che coprono superfici di vendita di migliaia di metri quadrati.
La nuova tassa entrerà nel bilancio familiare degli italiani dal prossimo aprile, avrà cadenza trimestrale e le prime tre rate avranno come base imponibile quella ritraibile dalle superfici dichiarate ai fini Tarsu nel 2012; al saldo di dicembre, come già accaduto per l’IMU, la base imponibile subirà delle variazioni in aumento, a seconda scelte dei singoli Comuni su cui insiste l’immobile., fino ad arrivare all’80% della superficie catastale dell’immobile, quando ci sarà il completo allineamento tra Catasto e Comuni.
Anche la platea dei soggetti passivi sarà più ampia, non saranno più solo i proprietari, ma tutti coloro che “occupano o detengono” locali o aree scoperte, il tutto genererà un flusso erariale stimato in un miliardo di euro l’anno.
articolo a cura di
Roberto Di Carlo