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Ristrutturazioni edilizie al 50%

Ristrutturazioni edilizie al 50%

Sale il bonus con il decreto sviluppo

Con l’art. 11 del Decreto Sviluppo, il bonus fiscale legato alle ristrutturazioni edilizie farà un balzo in avanti di ben 14 punti percentuali, passando dall’attuale 36% al 50%; anche il tetto massimo di spesa subirà un notevole innalzamento, passando dagli attuali 48 mila euro a 96 mila euro annui.
Le due modifiche quantitative restano per ora di natura temporanea, la loro validità cesserà il 30 giugno 2013, salvo proroghe; resta invece invariata la rateazione decennale del beneficio e l’elenco delle spese ammissibili, ex art. 16-bis del TUIR.

Facendo un rapido elenco delle spese ammissibili, ricordiamo: ristrutturazione edilizia sulle unità immobiliari di natura residenziale, a prescindere dalla categoria catastale,  manutenzione straordinaria, restauro conservativo, etc; vengono ricomprese nell’agevolazione anche gli immobili pertinenziali.
Per poter fruire della detrazione del 50%, il contribuente dovrà effettuare i pagamenti all’impresa edile che effettuerà i lavori, esclusivamente a mezzo bonifico, indicando nella causale il riferimento normativo delle detrazioni.
Dalla norma non si evince però quale sarà il plafond di riferimento qualora il contribuente abbia già sostenuto spese di ristrutturazione nei primi mesi del 2012; in buona sostanza avremo due periodi con due tetti di spesa, rispettivamente di euro 48 mila fino all’entrata in vigore del Decreto e di euro 96 mila successivamente alla pubblicazione dello stesso sulla G.U.
Il bonus previsto per il risparmio energetico verrà invece ridotto di cinque punti percentuali, passando dall’attuale 55% al 50%; l’entrata in vigore è fissata però al primo gennaio 2013 e resterà in vigore per soli sei mesi, fino al 30 giugno 2013.
L’art. 11 del decreto svliuppo rappresenta certamente un’iniezione di fiducia per il settore edile, che complice la nuova IMU e la difficile situazione economica, sta vivendo un perido di forte stagnazione; resta però da chiedersi se era necessario sacrificare 5 punti percentuali al risparmio energetico per innalzare la soglia delle ristrutturazioni edilizie di 14 punti percentuali.

Articolo a cura di
Roberto Di Carlo